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| Fonte: Am Notizie |
S. Agata di Militello (Me) - Oltre duemila scosse in appena sedici giorni con un picco massimo di magnitudo 4.1 della Richter, la notte del 24 Giugno, la cui origine è da ricercare nello scivolamento delle faglie sotto la Sicilia.
E’ questo il resoconto dell’attività sismica che sta tenendo in grossa apprensione l’intera comunità dei Nebrodi e della costa tirrenica. Il quadro è stato tracciato dal direttore del dipartimento regionale di protezione civile, Pietro Lo Monaco, nel corso dell’incontro svoltosi a Sant’Agata Militello con i sindaci del distretto nebroideo.
“L'attività sismica – ha detto Lo Monaco – rientra nell’assoluta normalità per un’area fortemente a rischio come quella del messinese e dei Nebrodi ed in generale la Sicilia ed anzi, in questo stesso momento, altre zone della Regione sono interessati da fenomeni tellurici anche di maggiore intensità. Abbiamo comunque intensificato il monitoraggio e teniamo costantemente d’occhio la situazione consci di vivere su un territorio ad estremo rischio sismico”. L’’incontro è servito comunque ha ribadire ancora una volta la necessità per le amministrazioni locali di organizzarsi con i piani operativi d’emergenza appositamente previsti ed informare la cittadinanza sui comportamenti da tenere in caso di emergenza.
Lo Monaco ha quindi invitato i sindaci a porre in essere le verifiche tecniche in ciascun comune al fine di individuare i punti di raccolta, gli edifici sicuri e la segnaletica per le vie di fuga. Tutte misure a scopo assolutamente precauzionale e senza particolare motivo d’allarme. Alla richiesta di alcuni sindaci, Frazzanò, Alcara, Longi e Galati, di istituire un presidio permanente di protezione civile nelle zone dell’epicentro delle scosse di questo periodo, Lo Monaco ha risposto che verrà potenziato l’attuale presidio d’emergenza di Sant’Agata Militello, operativo dal 2010 in occasione dei fenomeni di dissesto, con personale del dipartimento regionale che si muoverà sul territorio.
Fonte: Am Notizie
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